mercoledì 18 settembre 2013

SAN GIUSEPPE DA CUPERTINO e gli uccelli

Aveva una particolarita' era molto spesso in estasi

...la sua vita fu segnata da questa grazia
...l'estasi lo faceva sollevare da terra
...per questo veniva spesso spostato di convento in convento
in quanto si creava un po di scompiglio attorno a lui

ecco dai suoi scritti

L'uomo di suo , non Ha che la volontà,
poiché questi non possiede altro di proprio .

Dio si compiace sommamente quando egli ,
rinunciando alla propria,
si mette completamente nelle sue mani divine.

Il patire per amore di Dio è un favore singolarissimo
che il signore concede a coloro che ama .
È maggiore grazia il patire in questa vita che Il godere,

poiché il signore vuole essere ripagato
con la stessa moneta che egli ha sborsato per noi :
o sei oro, o sei ferro :
se sei oro , la sofferenza ti purifica ,
se sei ferro la sofferenza ti toglie la ruggine.

I servi di Dio devono fare come gli uccelli.
I quali scendono a terra per prendere un po' di cibo ,
e poi subito si risollevano in aria .
Similmente i servi di Dio possono fermarsi sulla terra
quanto comporta la necessità del vivere umano ,
ma poi subito con la mente ,
devono sollevarsi al cielo per lodare e benedire il signore.

Gli uccelli , se scorgono del fango sul terreno,
non si calano sopra ,
oppure lo fanno con molta cautela per non imbrattarsi .
Così dobbiamo fare noi :
mai abbassarsi alle cose che macchiano l'anima , ma sollevarsi in alto ...

Dalle massime di San Giuseppe da Cupertino
"l'amore di Dio è tutto "
18 settembre liturgia delle Lodi Francescana seconda lettura

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