IO NON L'HO VISTO
MA SEMBRA INTERESSANTE
...AD APRILE SE RIESCO VADO
C'E ANCHE IL LIBRO
SOTTO HO MESSO LE DATE
ED IL COLLEGAMENTO AL SITO
DELLA COMPAGNIA TEATRALE
FANNO ANCHE SPETTACOLI
LA MATTINA PER LE SCUOLE
...ANZI E' PREVALENTEMENTE PER I RAGAZZI
PERCHE' IN QUESTO MODO
IL MESSAGGIO DEL PERICOLO...PASSA
STUPEFATTO
Avevo 14 anni, la droga molti più di
me
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto sottolineare
l'impegno civile e sociale di questo spettacolo premiandoci con una medaglia.
Ai giovanissimi viene correttamente insegnato che la droga fa male,
“nuoce gravemente alla salute!” Loro,
crescendo,
vedono amici che si divertono usando droghe.
Risultano più estroversi e allegri.
E qui l’amletico dubbio si insinua nei loro
pensieri.
Crederanno agli amici? Oppure le giuste
raccomandazioni dei genitori avranno la meglio?
“STUPEFATTO” è uno spettacolo teatrale, in forma di narrazione,
messo in
scena dalla Compagnia Teatrale ITINERARIA che da 18 anni
affronta in
tutta Italia tematiche controverse ed attuali nel filone del Teatro
Civile.
Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Enrico Comi,
lo
spettacolo con il suo carico emotivo e di informazioni,
scardina
alcuni luoghi comuni diffusi tra i giovanissimi:
“smetto quando voglio”; “la canna fa meno male delle sigarette”; “sono droghe naturali” “le canne non hanno mai ucciso nessuno”; “lo faccio una volta sola… per provare”. Com’è possibile interessare i ragazzi e riuscire a coinvolgerli
in una
riflessione profonda su questi temi?
Non è
semplice nella quotidianità.
Non è facile
a tu per tu, tantomeno confrontandosi con un numeroso e variegato
gruppo.
I mezzi
professionali teatrali e l’esperienza attorale sono armi efficaci per
raggiungere l’obiettivo.
L’attore
Fabrizio De Giovanni, interprete di “STUPEFATTO”,
fa del
teatro civile e dell’impegno sociale il suo cavallo di
battaglia.
Da
una progetto di: Enrico Comi
Interpreti:
Fabrizio De Giovanni
Regia:
Maria Chiara Di Marco
Musiche:
Eric Buffat
MESSAGGI di alcuni studenti che hanno assistito allo spettacolo: Siamo molto soddisfatte da questo spettacolo in quanto l'insegnamento
sulla prevenzione del consumo di droghe ci ha fatto
riflettere.
La forma del monologo ci ha colpito molto più di quanto ci
saremmo aspettate.
Il nostro giudizio è positivo: lo spettacolo è stato molto interessante.
I fatti raccontati sono realistici e coerenti; stimolanti
anche le testimonianze finali.
E' stato sottolineato giustamente il ruolo della famiglia,
l'unica ragione per cui Rico prova a smettere.
Lo spettacolo mi è sembrato un ottimo modo per fare prevenzione.
Ho imparato cose che non conoscevo.
Viene mostrata chiaramente la dipendenza che gli stupefacenti
creano,
perché Rico, dopo essere andato in coma la prima volta,
continua comunque a farne uso.
E' stato bello anche chiarire come le droghe sono entrate
nella nostra società.
E' stato bello aver messo una ricostruzione storica sull'arrivo
e la diffusione delle droghe, con le relative
immagini.
da un insegnate:
I ragazzi sono stati molto coinvolti dallo
spettacolo e dal racconto.
“È stato grande!” è il commento di un
allievo.
Qualcuno ha pensato di recuperare anche il
libro,
mentre la discussione in classe si è
concentrata sulla difficoltà di Rico di uscire dal tunnel.
Interessante è il fatto che più di uno
studente
ha raccontato che all’inizio della storia,
quando Rico descrive le prime esperienze con le canne,
ha provato il desiderio di provare anche
lui/lei. Continuando però a seguire la vicenda,
ha sentito tutto il dramma cui questo inizio
ha portato, e ha cambiato radicalmente idea.
Molto è piaciuto anche lo scambio di notizie
finale con l’attore,
che ha portato informazioni per loro, e
anche per noi, nuove.
Dal nostro punto di vista, questo spettacolo
era davvero adatto ai nostri ragazzi, per il
linguaggio e per la recitazione,
e soprattutto per il punto di vista da cui
la vicenda è vissuta e narrata,
punto di vista che non permette una facile
confutazione dell’idea di fondo sulla droga.
La bravura dell’attore, l’efficace
costruzione dello spettacolo,
il testo che pare scritto mano a mano che si
svolge la vicenda,
danno agli spettatori quel coinvolgimento e
quella partecipazione
che permette davvero di interrogarsi sui
giovani coinvolti in questa dipendenza.
Il bilancio della partecipazione è
sicuramente molto positivo
e ci porta ad auspicare la ripetizione
dell’esperienza anche per i prossimi anni.
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DATE AL NORD
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