domenica 8 dicembre 2013

VITA DI DON GIUSSANI 4 - Luigi e il Capaneo dantesco





"Mia madre era una donna di gran fede" ricorda la figlia Lucia
e per questo si confessa frequentemente.
"Un giorno conobbe un giovane sacerdote, "malmesso" , 
ma che lo colpì molto; e ne parlò in casa."

Alla vigilia della partenza per le vacanze estive,
la signora Squellerio dice al figlio Luigi: 
"Vai a confessarti dal giovane prete!".
Quello va e torna a casa sconvolto, dice la sorella:
nel volgere di poco tempo lo vedemmo cambiatissimo,
cominciò ad andare a messa quasi tutti le mattine".
Tanto che un giorno gli domanda provocatoriamente:
"Non penserai mica di farti prete?!":

Luigi è l'unico figlio maschio degli Squellerio.
Don Giussani lo ricorderà come 
"il mio carissimo primo amico di Milano,
E' un bel giovanotto biondo e alto e di gentile aspetto,
realmente uno dei più bei giovani che abbia mai visto
in vita mia e dei più intelligenti".

E' una domenica mattina di giugno , 
Luigi entra in chiesa, con lui c'è la madre.
...il ragazzo sta attraversando un momento di crisi. 
Per questo si appoggia allo sportellino del confessionale e dice:
"Guardi io sono qui, ma io non ho mica voglia di confessarmi, perchè non credo".
Giussani di rimando:
"Beh, non posso mica darti l'assoluzione , allora".

"Ma c'è qui mia madre, dietro , che mi spinge,
perchè devo fare la Maturità Classica 
e vuole che faccia la comunione".

Allora attaccano il discorso. A un certo punto, di fronte alla valanga
dei ragionamenti di Giussani, ridendo gli dice:
"Guardi, tutto ciò che lei si affatica 
a espormi non vale quanto sto per dirle.
lei non puo negare che la vera statura dell'uomo
 è quella del Capaneo dantesco,
questo gigante incatenato da Dio all'inferno, 
ma che a Dio grida:
"Io non posso liberarmi da queste catene perchè tu mi inchiodi qui.
Non puoi però impedirmi di bestemmiarti, e io ti bestemmio".
Questa è la natura vera dell'uomo".

Dopo qualche secondo di impaccio Giussani gli dice
con calma:
"Ma non è più grande ancora amare l'infinito?"

Il ragazzo se ne va, ma "dopo quattro mesi è tornato 
a dirmi che da due settimane frequentava i sacramenti 
perchè era stato "roso da un tarlo" 
per tutta l'estate da quella mia frase".

L'amicizia tra i due è fortissima:
Luigi da del tu a Giussani
Parlano molto tra di loro e si scrivono,
 a volte addirittura in lingua greca
..."...D'altra parte , nessuna meraviglia, 
dal momento che al liceo Beccaria
Luigi era fortissimo in greco 
e in Seminario Giussani era un amante della lingua greca".

All'esame di maturità del 1951 Luigi aveva ottenuto il massimo dei voti 
- ricevendo la medaglia d'oro,

Di lì a poco , il giovane è vittima di un grave incidente
nelle vicinanze di casa, colpito alla nuca dallo specchietto
retrovisore di un furgone, mentre è fermo al semaforo in sella alla sua moto.
Appena informato dell'accaduto , la mamma dice a Lucia:
"Corri dal prete di Luigi!". 
- così hanno l'abitudine di chiamare Giussani in casa Squellerio -
E lui si precipita al Policlinico. 
Il giovane morirà poche ore dopo, il 3 novembre 1951
Ha diciannove anni ed è iscritto al primo anno di Ingegneria.

Giussani ne parla subito con Cantù, in seminario:"Mi disse del dolore della mamma,
del clima trovato nella famiglia e forse per questo mi suggerì
di insistere con i superiori per ottenere il permesso di andare
al funerale, spiegando loro che non era morto un amico qualsiasi.
Ma le regole del seminario erano ferree.
In seguito seppi da Don Giussani che la mia assenza al funerale
era stata notata soprattuto dalla mamma.

Alle esequie giussani prepara il cartoncino
che ricorda nella frase inziale
-"Custodiscilo, o Signore, come la pupilla dei tuoi occhi"
e quella finale
"Ti chiese o Signore la vita: gliel'hai donata senza fine (Sal. XX v.5)
"Iddio si affrettò a toglierlo dal male del mondo, perchè cara era a Lui l'anima sua" (Sap. IV)
"E'n la sua volontade è nostra pace" (Dante, Paradiso, c III v. 85).

pag 130 VITA DI DON GIUSSANI
ALBERTO SAVORANA







































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