martedì 8 luglio 2014

comunità cenacolo - io ti amo” (Is 43,4).


Tu sei prezioso ai miei occhi, 
sei degno di stima e io ti amo” (Is 43,4).

sono suor Claudia e vivo oggi nella Comunità Cenacolo
come Suora Missionaria della Risurrezione.
Quando sono arrivata in Comunità ero una ragazza di ventidue anni confusa, debole e in ricerca.
Sono tanto riconoscente alla mia famiglia perché fin da piccola mi ha parlato di Gesù e di Maria, mi ha inserito nella vita parrocchiale e posso dire che fin dall’infanzia l’oratorio era la
mia seconda casa dove sono cresciuta in un ambiente sano. Sapevo che Gesù c’è, che è un amico presente, e parlavo con Lui già da bambina. Vivere nel bene mi ha protetto dal male, ma nel cuore comunque tante volte soffrivo la solitudine e non mi sentivo seguita dai miei genitori. Mio padre mi ha condiviso che si sono sposati giovani e che quando sono nata io si sentivano immaturi e non in grado di educare una figlia. Ho comunque dei bei ricordi della mia adolescenza, belle amicizie che sono rimaste perché costruite nella luce, tante giornate spese in parrocchia tra amici in varie attività, facendo volontariato nelle case di riposo e  con i disabili. Però tutto questo bene che facevo era soltanto un fare fuori di me perché poi in famiglia ero litigiosa, a scuola mi impegnavo poco e non ero seria negli studi, a mia sorella facevo tante prediche ma poi non dedicavo del tempo.Crescendo davo per scontato che mi sarei sposata facendo una bella famiglia cristiana con tanti figli. Avevo un fidanzato a cui volevo bene, ma in tanti momenti sentivo che non era un bene vero, non eravamo felici; percepivo che il nostro stare assieme mi chiudeva, limitava i miei desideri, volevo qualcosa di più. Così ci siamo lasciati e dopo questo ho vissuto un periodo di profonda sofferenza, mi sentivo fallita, insoddisfatta della vita, ma non sapevo cosa fare né dove andare. Grazie a Dio ho urlato a Lui chiedendo aiuto, e ho sentito che Gesù mi diceva nel cuore: “Non temere, Io sono con te, Io ti amo”. È stato in questo momento che una ragazza mi ha invitato ad un incontro nella Comunità Cenacolo. È stato un impatto forte: ho visto in suor Elvira una donna semplice e decisa, che aveva qualcosa da insegnarmi per diventare una vera donna. Ho subito chiesto di fare un mese di esperienza in Comunità. In questo mese ho vissuto con altre ragazze che per uscire dalle proprie difficoltà facevano un lungo cammino comunitario basato sulla preghiera, sul lavoro e sull’amicizia vera. In questo cammino anch’io ho riconosciuto le mie povertà, i miei difetti, e i vari impegni concreti ricevuti durante le revisioni di vita sono stati un grande aiuto per imparare a superarli. Capivo sempre di più che la vita cristiana è una vita coerente, dove conta l’essere veri con se stessi prima di tutto e non solo il fare esteriore. La luce della preghiera ha permesso a Gesù di guarire il mio cuore, i miei affetti e mi ha dato la forza di essere più buona con gli altri. Vivendo e scegliendo giorno dopo giorno la vita vera e profonda della Comunità, è riemersa nel cuore quella voce che mi chiamava: mi stavo innamorando sempre più di Gesù e di questa vita semplice, di preghiera e di amore fraterno. Stavo conoscendo un Gesù capace di risorgere tanti giovani con ferite più profonde delle mie, un Gesù che opera guarigioni, miracoli, un Gesù vivo che mi chiamava a rispondere a questo suo amore nel quale mi sentivo avvolta e travolta. Ho chiesto così di poter intraprendere la strada della consacrazione religiosa. Da quel giorno mi sono sentita finalmente  una donna libera. Oggi sono felicemente sposata con Gesù, morto e risorto per me, e mi sembra che la Comunità Cenacolo in cui vivo sia un fiume in piena di vita, amore, gioia, pace, che scorre impetuoso e dal quale sono stata travolta; devo solo abbandonarmi con fiducia e umiltà, vivendo il mio quotidiano con grandezza di cuore e di amore da donare a tutti. Mi sento privilegiata per essere stata chiamata tra le Suore della “prima ora” e per avere una Madre come Elvira che ci segue, ci ama e ci educa alla scuola dell’amore di Dio. In questi anni sento di aver ricevuto il centuplo da Dio dopo il piccolo sì che gli ho detto.  Un grande dono per la mia vita è stato quello di vivere, per diversi anni, nella missione della Bahia in Brasile con i bambini di strada. Sono stati anni ricchi di vita, di amore donato ma soprattutto ricevuto. Ho visto arrivare la prima bambina accolta tra noi e ora ce ne sono ottanta! La missione, ha aperto i miei orizzonti, ha dilatato il mio cuore ai volti di bambini, adolescenti e poveri che ho incontrato e imparato ad amare, e per cui continuo a dare la vita e pregare. Oggi vivo nella Casa di Formazione, con altre giovani che vogliono rispondere con generosità alla chiamata di Dio. È bello camminare insieme, costruire tra noi amicizie vere per vivere l’unità e per crescere in un amore concreto verso Gesù e verso coloro che Lui vuole affidarci. Veramente posso testimoniare che il Signore, chiamandomi a seguirlo, non mi ha tolto niente: oggi mi sento molto più ricca di ieri e sperimento ogni giorno, come dice il nostro Papa Benedetto, che “il Signore quando chiama non toglie nulla, ma dona tutto”.

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