martedì 22 luglio 2014

No all'ideologia gender nelle scuole

Rosa e i suoi due papà hanno comprato tre lattine di te freddo. Contando che ciascuna costa 2€, quanto hanno speso in totale?
(problema proposto nell'opuscolo UNAR "Educare alla diversità")


Chiedi al Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini un impegno per la tutela della famiglia nei programmi scolastici
Ciao, STEFANO.
Lo scorso giugno, a seguito di ripetuti casi di propaganda omosessualista nella scuola italiana (come nel caso della lettura del romanzo "Sei come sei" al liceo Giulio Cesare di Roma, libro in cui si descriveva un rapporto sessuale orale tra un adolescente e un suo compagno della squadra di calcio dell'oratorio), il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini si è impegnata affinché non si ripetessero episodi simili, prendendo anche le distanze dai "celebri" opuscoli UNAR "Educare alla diversità a scuola" (stampati ma mai distribuiti, anche grazie alle 30.000 firme raccolte lo scorso marzo dalla petizione su CitizenGO).
Dopo essersi impegnata a consultare le varie associazioni dei genitori in vista dei futuri progetti educativi, il ministro Giannini sembra aver cambiato idea, convocando l'11 luglio numerose associazioni gay e assicurando il suo sostegno alle loro proposte.
Non è possibile mostrarsi in accordo con associazioni come AGESC (Associazione genitori scuole cattoliche) e AGE (Associazione genitori), che chiedono tutela e rispetto della famiglia naturale, e contemporaneamente dare il via libera a progetti che, con la scusa della lotta al bullismo e all'intolleranza, sponsorizzano una vera e propria ri-definizione della famiglia ed educano gli alunni alla cultura dei "diritti speciali" per le persone LGBT.
Il ministro deve scegliere se dare ascolto a chi considera la famiglia fondata sul matrimonio di un uomo e una donna la cellula fondamentale della società o a chi, avario titolo, propone l'ideologia gender (secondo la quale il genere sessuale è definito culturalmente e non ha nulla a che vedere con il sesso biologico) e considera intollerante e "omofobo" non solo ogni atto di violenza verso persone omosessuali (atti ovviamente odiosi, come qualsiasi comportamento violento e discriminatorio), ma persino la proposta (democraticamente e pacificamente espressa) di chi non ritiene opportuno estendere il matrimonio e l'adozione a coppie formate da persone dello stesso sesso.
Dopo l'iniziale presa di distanza dal documento "Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere", il ministro sembra invece voler dare piena attuazione a queste linee guida, volte "a diffondere la teoria del gender nelle scuole, attraverso anche iniziative volte ad offrire ad alunni e docenti, ai fini dell'elaborazione del processo di accettazione del proprio orientamento sessuale e della propria identità di genere". Sembra inoltre che la "Settimana contro la violenza e discriminazione", per l'anno scolastico 2014-15, avrà come tema centrale il contrasto all'omofobia e transfobia. Si tratta, vale la pena ripeterlo, non tanto e non solo di un'operazione di contrasto a episodi di bullismo e violenza discriminatoria, ma soprattutto di provvedimenti di propaganda, finalizzati a far accettare agli alunni forme alternative di famiglia in modo subliminale.
Ad esempio, negli opuscoli "Educare alla diversità" si proponeva di sottoporre agli alunni il seguente problema di matematica: "Rosa e i suoi due papà hanno comprato tre lattine di te freddo. Contando che ciascuna costa 2€, quanto hanno speso in totale?". Risulta fin troppo evidente lo scopo di tali sotterfugi: non certo educare alla tolleranza e al rispetto, ma ri-educare a un concetto di famiglia alternativa a quella a cui siamo abituati.
Con questa petizione (http://www.citizengo.org/it/9705-no-allideologia-gender-nelle-scuole), chiediamo al Ministro Giannini di non avallare la propaganda gender e LGBT nelle scuole e di farsi promotrice di un'educazione pubblica all'insegna del rispetto e della promozione della famiglia fondata sull'unione di un uomo e una donna.
Se lo desideri, STEFANO, ti invito a prendere parte a questa campagna di CitizenGO, cliccando sul link seguente e firmando la petizione:
http://www.citizengo.org/it/9705-no-allideologia-gender-nelle-scuole
Ci pare giusto che il ministro Giannini e il governo nel suo complesso decidano se vogliono orientare i programmi del prossimo anno scolastico secondo le proposte delle associazioni dei genitori o seguendo le indicazioni delle lobby gay. E vogliamo dare voce a tutti coloro che credono che la scuola non debba servire a stravolgere le convinzioni dei nostri figli in tema di famiglia.
Grazie di aver letto questo mio messaggio e del tuo impegno nelle nostre campagne.
A presto,

Matteo Cattaneo e tutto il team di CitizenGO

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