sabato 12 luglio 2014

polonia - aborto

Polonia, aborto. Direttore di ospedale multato e licenziato

per aver fatto obiezione di coscienza:

«È il riscatto da pagare per la vita del bambino»

Luglio 10, 2014 Leone Grotti
Il sindaco di Varsavia ha deciso di licenziare Bogdan Chazan,
 direttore del miglior ospedale di Varsavia.
bogdan-chazan

Il professore Bogdan Chazan, uno dei medici più rinomati 
della Polonia e direttore del miglior ospedale di Varsavia,
quello della Santa Famiglia, è stato condannato 
a pagare 70 mila zloty di multa (circa 17 mila euro)
per essersi appellato all’obiezione di coscienza nel rifiutare di abortire il bambino di una paziente.
 Il sindaco di Varsavia Hanna Gronkiewicz-Waltz, 
come riportavano ieri i quotidiani polacchi,
 ha anche deciso di rimuovere il medico cattolico dal suo incarico.

LA RICHIESTA DI ABORTO. I fatti risalgono ad un mese fa. 
Una donna ha chiesto al medico
di abortire il figlio concepito con la fecondazione assistita 
a causa di alcune gravi malformazioni.
 Chazan, rifiutandosi, le ha offerto il suo consulto medico 
per la gravidanza e le ha promesso
di seguire il bambino prima, durante e dopo il parto.
La donna ha rifiutato e l’ha denunciato per aver contravvenuto alla legge.

OBIEZIONE DI COSCIENZA. In Polonia la Costituzione r
iconosce ai medici il diritto all’obiezione di coscienza 
ma li obbliga a consigliare alle richiedenti
un medico disposto a praticare l’aborto. 
Il dottor Chazan si è rifiutato di partecipare
 anche solo indirettamente all’interruzione di gravidanza e per questo è stato multato.
L’obbligo di riferire le donne a un medico abortista 
è una questione spinosa in Polonia
ed è già stata oggetto di un ricorso al Tribunale costituzionale polacco
da parte del Consiglio nazionale dei medici, che ne hanno chiesto l’abolizione.

 Dal canto suo, Chazan ha parlato della multa come del
«riscatto da pagare per la vita del bambino che non ho voluto uccidere».


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