Polonia, aborto. Direttore di ospedale multato e licenziato
per aver fatto obiezione di coscienza:
«È il riscatto da pagare per la vita del bambino»
Luglio
10, 2014 Leone
Grotti
Il sindaco di Varsavia ha deciso di licenziare Bogdan
Chazan,
direttore del miglior ospedale di
Varsavia.
Il
professore Bogdan Chazan, uno dei medici più rinomati
della Polonia e direttore
del miglior ospedale di Varsavia,
quello
della Santa Famiglia, è stato condannato
a pagare 70 mila zloty di multa (circa
17 mila euro)
per
essersi appellato all’obiezione di coscienza nel rifiutare di abortire il
bambino di una paziente.
Il
sindaco di Varsavia Hanna Gronkiewicz-Waltz,
come riportavano ieri i quotidiani polacchi,
ha
anche deciso di rimuovere il medico cattolico dal suo incarico.
LA
RICHIESTA DI ABORTO. I fatti
risalgono ad un mese fa.
Una donna ha chiesto al medico
di
abortire il figlio concepito con la fecondazione assistita
a causa di alcune
gravi malformazioni.
Chazan,
rifiutandosi, le ha offerto il suo consulto medico
per la gravidanza e le ha
promesso
di
seguire il bambino prima, durante e dopo il parto.
La
donna ha rifiutato e l’ha denunciato per aver contravvenuto alla legge.
OBIEZIONE
DI COSCIENZA. In Polonia la
Costituzione r
ma li obbliga a consigliare alle richiedenti
un
medico disposto a praticare l’aborto.
Il dottor Chazan si è rifiutato di
partecipare
anche
solo indirettamente all’interruzione di gravidanza e per questo è stato multato.
L’obbligo
di riferire le donne a un medico abortista
è una questione spinosa in Polonia
ed
è già stata oggetto di un ricorso al Tribunale costituzionale polacco
da
parte del Consiglio nazionale dei medici, che ne hanno chiesto l’abolizione.
Dal
canto suo, Chazan ha parlato della multa come del
«riscatto
da pagare per la vita del bambino che non ho voluto uccidere».
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